LA RICERCA DI SPAZI DI CUI PARLERÒ NON HA NIENTE A CHE FARE CON I VIAGGI EXTRATERRESTRI DI CUI HO DETTO NEL PRECEDENTE POST.

Stavolta racconterò un’esperienza vissuta che mi pare significativa di come nel vostro mondo si cerca spazio e ci si fa largo, senza preoccuparsi di invadere incivilmente lo spazio degli altri.

Ci sono persone che camminano con grandi zaini sulle spalle, e questo non solo è legittimo ma è anche utile per mantenere una buona postura. Viaggiando a piedi o in moto, o salendo in montagna lo zaino è una compagnia indispensabile.

Il problema si pone quando con un grosso zaino dietro le spalle si va nella folla oppure si entra in un bus, o in metropolitana o in treno, o su un aereo, dove ci sono tanti altri passeggeri con cui si devono condividere spazi ristretti. In questi casi bisognerebbe stare attenti a dove lo zaino posto dietro di noi va a sbattere muovendosi, o chi colpisce, quando viene scaricato facendolo roteare dietro le spalle.

Dato che la natura non ci ha dotato di occhi dietro la testa come certi insetti, o di specchi retrovisori come i mezzi di trasporto, bisognerebbe girare la testa, e vedere chi o cosa c’è dietro di noi a portata di zaino…

Su una metropolitana ho assistito ad una scena esemplare di comportamenti che dimenticano l’esistenza di altri nello spazio intorno a noi. Un giovane si gira bruscamente per scendere dalla porta che si apre e il grosso zaino che aveva in spalla colpisce al volto una signora dietro di lui, facendole saltare gli occhiali. E, per non perdere tempo a guardare gli effetti deleteri del suo gesto, si allontana senza neppure scusarsi.

L’amica psicologa cui ho confidato queste riflessioni mi ha detto che esistono teorie scientifiche sulla “prossemica”, cioè su come le persone vivono il loro spazio vitale, a volte staccandosi e allontanandosi in modo eccessivo da quello degli altri, altre volte invadendolo come fanno i portatori di zaini sulle spalle. O anche peggio, occupando – metaforicamente ma anche materialmente – lo spazio degli altri. E spesso ne provocano il malessere, o il risentimento, o l’aperto conflitto.

Negli animali queste regole del controllo dello spazio sono più sentite e invadere territori altrui significa aggressione e volontà di conquista. L’etologia ne parla in dettaglio, e gli umani molto avrebbero da imparare da essa.

A cominciare dai portatori di zaino a spalla, che dovrebbero stare attenti a dove questo va a sbattere, e se ci sono altri che potrebbero averne disagio o danno.

Certo, stiamo parlando di un problema ben minore rispetto all’invasione con la forza di territori di altri e alle guerre di occupazione. Ma dal poco si arriva al molto. Rispettando il vicino di posto si impara anche a rispettare il compagno di cammino, il condomino della porta accanto, il popolo confinante.

Avendo il proprio spazio senza invadere quello degli altri, tutti starebbero meglio sulla Terra dove c’è spazio per tutti.