COME DI CONSUETO, ALL’ULTIMO GIORNO (DELL’ANNO VECCHIO) SUBENTRA IL PRIMO (DELL’ANNO NUOVO). PER NON AGGIUNGERE PAROLE ALIENE A QUESTO MOMENTO DI PASSAGGIO, TRASCRIVO UNA POESIA DI UNO DEI GRANDI SCRITTORI DEL VOSTRO MONDO.
E AUGURO A TUTTO IL PIANETA, COME DICE LA POESIA, DI “FIORIRE E SPERARE”

Il primo giorno dell’anno…
Lo distinguiamo dagli altri
come se fosse un cavallino
diverso da tutti i cavalli.
Gli adorniamo la fronte
con un nastro,
gli posiamo sul collo sonagli colorati,
e a mezzanotte
lo andiamo a ricevere
come se fosse
un esploratore che scende da una stella.
Come il pane assomiglia
al pane di ieri,
come un anello a tutti gli anelli…


La terra accoglierà questo giorno
dorato, grigio, celeste,
lo dispiegherà in colline
lo bagnerà con frecce
di trasparente pioggia
e poi lo avvolgerà
nell’ombra.

Eppure
piccola porta della speranza,
nuovo giorno dell’anno,
sebbene tu sia uguale agli altri
come i pani
a ogni altro pane,
ci prepariamo a viverti in altro modo,
ci prepariamo a mangiare, a fiorire,
a sperare.

Pablo Neruda