UN LETTORE MI HA FATTO CONOSCERE UNA CANZONE DEL RAPPER GHALI, CHE PRENDE SPUNTO DAL DIALOGO CON  UN AMICO ALIENO.

Dopo il marziano a Roma   e l’alieno zoologo , scopro un altro interessante riferimento ai mei simili in una canzone presentata al festival di Sanremo, con un alieno (Rich Ciolino) che accompagnava il cantante.

L’intera canzone potete ascoltarla nei suggerimenti, ne riprendo alcuni pezzi  per un breve commento.

Ghali e l’alieno Rich Ciolino

Il dialogo comincia con i soliti convenevoli…

Ma che ci fai qui da queste parti?
Quanto resti e quando parti?
Ci sarà tempo, dai, per salutarci
Non mi dire che ho fatto tardi

Segue un flash sulla condizione attuale… dicendo però che su questa è meglio tacere:

Siamo tutti zombie col telefono in mano
Sogni che si perdono in mare
Figli di un deserto lontano
Zitti, non ne posso parlare

E poi la domanda che tutti (umani ed alieni) dovrebbero porsi:

Ai miei figli cosa dirò?

Si parla della casa, del luogo dove si vive, ma che è sempre più incerto e pericoloso:

Non mi chiedere come sto
Vorrei andare via però
La strada non porta a casa
Se la tua casa non sai qual è

Mi manca la mia zona
Mi manca il mio quartiere
Adesso c’è una sparatoria
Baby, scappa via dal dancefloor

Sempre stessa storia
Di alzare un polverone non mi va

Non ci va di contestare, ma resta  la sensazione che il mondo non va bene:

Ma come fate a dire
Che qui è tutto normale?
Per tracciare un confine
Con linee immaginarie bombardate un ospedale
Per un pezzo di terra o per un pezzo di pane
Non c’è mai pace

C’è la consapevolezza che si sta male, e bisogna vedere il mondo con altri occhi:

Non mi sento tanto bene, però
Sto già meglio se mi fai vedere
Il mondo come lo vedi tu
Non mi serve un’astronave, lo so
Casa mia o casa tua
Che differenza c’è? Non c’è

Ma qual è casa mia?
Ma qual è casa tua?
Dal cielo è uguale, giuro

Il suggerimento dell’alieno

È stato l’alieno Rich Ciolino, accompagnando Ghali, a suggerire le parole da riferire al mondo: “Stop alle guerre, stop alle ingiustizie, stop ai respingimenti…”

E questo, insieme al riferimento di Ghali ai genocidi in Medio oriente, ha suscitato polemiche. È stata considerata un’incursione politica indebita nel tempio sacro della canzone, il festival di Sanremo, che deve rallegrare e non turbare le coscienze del pubblico televisivo.

Ma come dimenticare i tanti contestatori in musica, da Baez e Dylan a Parra e gli Intillimani, ai vostri Fo, Gaber, Guccini, De Andrè, Battiato… e tanti altri. E i canti della Resistenza, che non si presentavano nei festival ma sorreggevano chi rischiava la vita lottando per la libertà.

Tornando alla richiesta di Ghali all’alieno, anch’io cerco di rispondere:  ospite del vostro mondo, tento di farlo vedere a voi come lo vedo io.
E guardo dentro le vostre case… Ma le vostre case e la mia, dal cielo possono sembrare uguali?