MOLTI TERRESTRI SONO STANCHI DI FESTEGGIARE LA FINE DELL’ANNO TRASCORSO E DI SCAMBIARSI AUGURI PER UN NUOVO ANNO, PRESUNTO DIVERSO (E MIGLIORE) DEL PRECEDENTE.
Sono tanti anni che l’umanità ripete questo gioco, pur sapendo che è un inutile rituale. Ma continua a ripeterlo, perché i rituali servono a scansionare il tempo che scorre e a renderlo accettabile.
Ho riletto quanto scritto ad ogni fine d’anno precedente: la poesia di Neruda, il venditore di almanacchi di Leopardi, la filastrocca di Rodari, e trovo ci sia poco da aggiungere per questo anno che incomincia.
Vogliamo illuderci che le cose negative dell’anno che siamo lieti di cacciare via scompaiano con lui?
Le guerre, le carestie, le alluvioni, i disastri ambientali, gli omicidi e soprattutto i femminicidi, le crisi economiche, le promesse dei politici, gli scandali e gli imbrogli, le sparate degli “influencer”, ci sono state e ci saranno ancora. Augurarsi che spariscano, solo perché cambia il numero dell’anno sul calendario, è come pensare che mettendo un vestito nuovo la persona che ci sta dentro cambi carattere, o che cambiando canale televisivo sparisca la pubblicità.
L’augurio che invece è sensato fare è che cambi il modo in cui le persone interpretano il loro ruolo sulla scena del mondo. E riempiano di note positive le pagine del loro diario, ancora tutte da scrivere.
Augurando “la pace sia con te e con i tuoi cari” non si spera che finiscano le guerre o svaniscano i conflitti, ma che aumenti la quota di tolleranza e di serenità interiore presenti nel mondo.
Si augura un cambiamento che dipende dalle singole persone, e dai gruppi sociali in cui esse vivono. Quindi se decidessero di farlo, allora qualcosa nel mondo cambierebbe davvero: a partire dal piccolo, per arrivare al grande, se fossero tanti a cambiare.
Ma questo prescinde dal passaggio dall’ultimo giorno di dicembre al primo di gennaio. È il contenuto del mondo che deve cambiare, non l’anno conteggiato dal calendario. Il cambiamento può avvenire in qualunque giorno dell’anno, e da quel giorno inizierebbe la vita nuova delle persone che hanno deciso di cambiare.
Auguriamoci che quante più persone vogliano farlo, così che tutto il pianeta possa migliorare. Altrimenti gli scambi di auguri per “un nuovo anno migliore” resteranno un rituale inutile e privo di senso.
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