HO IMPARATO CHE IN ALCUNE VOSTRE REGIONI VIENE DETTO ‘SPERTO’ (ABBREVIATO DA ESPERTO) CHI SE LA SA CAVARE NEI MOMENTI DI DIFFICOLTÀ E SA RISOLVERE A PROPRIO VANTAGGIO I PROBLEMI QUOTIDIANI CHE LA VITA PRESENTA.
ALTROVE LI CHIAMANO, QUASI AFFETTUOSAMENTE, “FURBETTI”.
Le cronache ci forniscono tanti esempi di questa furbizia, che però spesso sconfina nella frode e nella truffa.
Tanti cittadini godevano di “Reddito di cittadinanza” senza averne diritto, in base a dichiarazioni false e complicità di funzionari compiacenti.
Il rimborso statale per la ristrutturazione edilizia veniva gonfiato indebitamente, aumentando i prezzi delle materie prime, “oliando” chi per non vedere le incongruenze “chiudeva un occhio” (termini tipici della furbizia applicata alla pubblica amministrazione).
Imprenditori in difficoltà economica fingevano rapimenti da parte di terroristi islamici per intascare il riscatto.
Incidenti stradali simulati o danni inesistenti denunciati per “fregare” le assicurazioni (che a loro volta “fregano” gli assicurati onesti aumentando le tariffe…)
Funzionari regionali con la connivenza dell’assessore alla salute falsavano i dati della pandemia alterando il tasso di positivi e “spalmando” il numero dei morti in più giorni per evitare critiche sul sistema sanitario da loro gestito.
L’obbligo del green pass anti-pandemia ha prodotto tante certificazioni fasulle vendute da furbetti informatici a furbetti no-vax .
Esempi di furberia in grande stile, di cui si occupano i media con (finta) sorpresa, e anche i magistrati per i risvolti penali. Le grandi truffe fanno parte della lunga storia dell’umanità, ci sono libri e film che ne raccontano esempi esilaranti.
Ma gli “sperti” o “furbetti” sono diffusi tra la gente comune che non compare agli onori delle cronache. Rientrano in questa categoria di “furbi per diletto”…
…quelli che scavalcano le file in autostrada sfrecciando nella corsia di emergenza, mentre gli altri aspettano pazientemente in colonna
…quelli che vanno in autobus senza timbrare il biglietto, fermandosi davanti alla macchinetta nel caso avvistino un controllore
…quelli che alterano il contachilometri dell’auto che devono vendere per farla sembrare meno usata
…gli impiegati che si fanno marcare il cartellino dal collega, o gli studenti che si fanno firmare la presenza da altri, ovviamente poi ricambiando la ‘cortesia’ in altre occasioni
Ci sono tipologie davvero originali: qualche giorno fa ne ho scoperto una in aeroporto. Lo ‘sperto’ di turno, arrivato al momento dell’imbarco sul volo quando c’erano già tanti in attesa, finge di sbagliare fila mettendosi tra quelli in ‘priorità’ (senza averne diritto). Poi, quando al momento del check-in viene bloccato, si scusa per l’errore e si ferma dove si trova, in modo da essere il primo della fila di quelli che come lui non avevano priorità. Arriverà qualche minuto prima in cabina, ma questo vantaggio irrilevante è compensato dalla soddisfazione di aver “fregato” gli altri pazientemente in fila.
E tanti esempi si potrebbero ancora fare, basta guardarsi attorno… Piccole astuzie (chiamiamole così, senza offesa per le vere persone astute) che fanno risparmiare qualche minuto di attesa, o qualche spicciolo per il biglietto, o qualche ora di lavoro o di lezione, “fregando” gli altri che invece rispettano le regole. E gli altri in genere, per il quieto vivere, lasciano correre. Questo non avverrebbe mai nel mio pianeta, dove i furbetti sarebbero subito segnalati per il ricondizionamento automatico della mente.
Riassumendo, il termine ‘sperto’ è quindi ben diverso da ‘esperto’ (di cui ho parlato in un precedente rapporto). Vuol dire bravo nel fregare gli altri. Ai quali altri toccherebbe l’appellativo di ‘babbei’ che è nella linguistica popolare appunto il contrario di ‘sperto’.
Quando però questa caratteristica sconfina nella trasgressione di norme (approfittando della assenza di chi dovrebbe controllare e punire) lo ‘sperto’ non si limita a fare incazzare gli altri, ma diventa un pericolo pubblico. Così è per chi ignora i divieti stradali e va contromano o passa col semaforo rosso, o per chi ruba o truffa nei modi più svariati e fantasiosi.
La cosa che turba di più la mia mentalità aliena è che quando questi atti di ‘furberia’ sono compiuti da politici che governano il bene pubblico, o da genitori alla presenza dei figli, questa caratteristica si istilla nelle nuove generazioni e si trasmette per una sorta di inarrestabile genetica sociale. Si legittima come segno di “intelligenza” e si estende senza fine.
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