QUESTA SETTIMANA IL MIO RAPPORTO PRENDE LO SPUNTO DALLA VISIONE DEL BEL FILM DI FRANCOIS TRUFFAUT “GLI ANNI IN TASCA”, IN CUI SI DICE: “I BAMBINI SON BEN SOLIDI. SBATTONO LA TESTA CONTRO TUTTO, LA SBATTONO CONTRO LA VITA, MA HANNO LA PELLE DURA!”.
ANCHE A CAUSA DEL PERIODO DIFFICILE CHE IL MONDO STA VIVENDO, VIENE DA PENSARE CHE LA VITA E’ TUTTA UNA CORSA AD OSTACOLI…

La vita è un correre cercando di superare le barriere che continuamente vengono proposte. Una corsa dove non vince chi arriva prima, ma chi riesce a superare gli ostacoli senza farsi troppo male se ci sbatte contro, e continua a cercare di arrivare alla meta nonostante tutto.

Magari non riuscirà a raggiungerla, ma nel tentare si sentirà attivo e perciò vivo. Perché vivere per voi mortali non è vagare per un giardino incantato dove tutti i bisogni e i desideri sono appagati senza far nulla (questo forse era il paradiso terrestre, ma – se mai davvero ci fu – venne perso ben presto!). Invece, lottare continuamente contro gli ostacoli avendo in mente una meta, che deriva dai bisogni profondi e genuini ed è l’oggetto del desiderio, questa è la vita. Altrimenti il pensiero che si dovrà andare a sbattere contro l’ostacolo finale e definitivo bloccherebbe qualunque iniziativa e tutto il vostro mondo sarebbe abulico e depresso.

Certo, affrontare le barriere che la vita propone in continuazione non è facile. Anche perché questi ostacoli arrivano in una strada già spesso in salita, come nelle arrampicate in montagna. E se la meta non è chiara o non è fortemente desiderata, arrendersi dinanzi agli ostacoli è quasi inevitabile.

A volte gli ostacoli possono essere aggirati, se c’è una via alternativa verso l’obiettivo. Ma spesso la tentazione è di evitare del tutto ciò che ci impedisce la strada prevista, anche se così si rinuncia alla meta che l’ostacolo sembra sbarrare. Evitare vuol dire lasciare le cose come stanno, senza intervenire per evitare di fare errori o di farsi male. “Tra fare e far male si è pensato di non fare” scriveva Italo Calvino ne Il cavaliere inesistente. Ma una vita di rinunce non fa star male comunque?

Accanto a chi evita gli ostacoli, c’è pure chi ostacola gli altri che stanno cercando di superarli.
A questa categoria di persone Einstein – uno che di superare ostacoli se ne intendeva – consigliava: “Chi dice che una cosa è impossibile non dovrebbe disturbare chi ce la sta facendo a realizzarla”. Invece chi è abituato a rinunciare poi – per rabbia o per invidia – diventa spesso distruttivo nei confronti di chi agisce. Criticare senza fare è facile…

Una soluzione dell’arrampicarsi e superare gli ostacoli sta proprio nel contrario: andare in gruppo verso la meta condivisa, come nelle cordate che salgono in montagna. Essere legati insieme nel cammino aspro verso la stessa meta non evita i rischi. Può capitare se uno cade trascina gli altri nella caduta, ma è molto più frequente che insieme gli ostacoli si superano meglio. E la cordata arriva insieme alla meta, nonostante le difficoltà: una destinazione che però tutti devono aver condiviso con lo stesso desiderio e lo stesso slancio vitale.

Legarsi agli altri per superare gli ostacoli, a ben pensarci, è difficile. Si deve imparare fin da bambini, quando si sbatte contro tutto come si dice del film di Truffaut, ma ci si rafforza se si impara a non farsi male correndo verso una meta comune.