SONO TEMPI IN CUI GIORNALI E TV E SOCIAL MEDIA SONO PIENI DI NUMERI SULLE INFEZIONI, E DI PROVVEDIMENTI E CONSIGLI PER EVITARLI. LA GENTE DAVANTI A QUESTO PAUROSO DILUVIO ENTRA IN PANICO E NON SA BENE COSA FARE. INTANTO PER FORTUNA SI STA DIFFONDENDO UN ANTIDOTO ANTICO MA SEMPRE EFFICACE: L’UMORISMO E L’IRONIA CHE CIRCOLA SUI SOCIAL, STIMOLANDO BUONUMORE A POSTO DEL MALUMORE DELETERIO PER LA VITA DI TUTTI. FORSE DAVVERO “SORRIDERE SALVERA’ IL MONDO”?

Tutti a casa, d’accordo. Ma questo non è per tutti motivo di relax come dicono gli slogan che tentano di persuadere la gente a “godersi la casa”, e non basta guardare film in continuazione, aumentare i programmi televisivi per i bambini, chattare in modo spropositato, alla fine il troppo viene a noia. Genitori diventano isterici per badare ai bambini sempre a casa per la chiusura delle scuole. Persone costrette a stare chiuse in spazi ristretti diminuiscono la sopportazione reciproca, hanno motivo per litigare più spesso, per lamentarsi da mattina a sera.

In questo elevato rischio di infezione di negatività sociale, c’è un’ancora di salvezza, un rimedio naturale ed efficace.

A tutti stanno arrivando in continuazione messaggi, foto, video, che sollecitano l’ironia sulla crisi pandemica universale che il vostro pianeta sta vivendo, e sui provvedimenti per contenerla.

A passeggio in tempi di epidemia: tra ironia e realtà

Cito alcune tra le invenzioni ironiche che ho ricevuto negli ultimi giorni:

Attenzione a non prendere il CoViD-19! Tra poco uscirà la versione 20

L’Inps organizza per gli anziani pensionati: gita a Codogno e pranzo al Sacco. Si paga solo il viaggio di andata

Dicevano “Prima il Nord”… e il virus li ha presi in parola!

Anche a San Marino obbligo di due metri tra una persona e l’altra. Metà della popolazione sconfina in Italia

Se avete sintomi sospetti non andate al Pronto Soccorso! Andate da chi vi sta particolarmente antipatico

Best-seller della settimana: Come lavarsi le mani – autore Ponzio Pilato, edizioni SPQR

Un  amico dice al telefono: “Stare in isolamento non è poi così male, anzi è un’occasione per stare con se stessi”. Risposta: “Vero, ne parlavo prima col muro…”

Tra poco dovremo andare a caccia per mangiare, e io non so neppure dove vivono le lasagne!

Appello dei vigili comunali: “Fate tutti come facciamo noi da anni: state a casa!”

Stando a casa ho potuto conoscere meglio i miei familiari… prima mi sembravano tanto brave persone!

Per uscire di casa usiamo tutti a turno il cane di mia figlia. Il povero animale è distrutto, non sa più cosa evacuare

Per evitare il contagio evitare gesti affettuosi, baci e carezze e contatti intimi… insomma fate come se foste sposati

Finalmente ho potuto esplorare casa mia: ho trovato 5 euro sotto il divano, ho scoperto quanto canali ci sono nella TV, ho contato che dal soggiorno al bagno ci sono ben 45 mattonelle, ho realizzato che quello accanto al letto era un comodino e non lo scarico dei rifiuti, ho individuato persino da dove vengono fuori le formiche! Grazie virus…

Telefonata tra moglie e marito in quarantena: “ Caro sono in cucina. Tu dove sei? Quando arrivi in salotto, così poi ceniamo insieme? Ce la fai per le nove?” “Sì cara, quando sono in corridoio ti chiamo”

Prima tutti facevamo a gara per evitare di uscire a scaricare i rifiuti. Adesso è considerato una botta di vita!

La quarantena a casa è come stare agli arresti domiciliari… se poi non si va d’accordo con moglie e figli è come stare al 41 bis

Primi effetti della quarantena obbligatoria: aumento di peso: +10/15 chili (secondo quante provviste si è riusciti a fare e quanti sono in casa); perdita tono muscolare: –10/15% (in base alle dimensioni della casa); nascita bambini fra 9 mesi: +20% (previsione Istat in base a periodi di blackout pregressi); divorzi: +80%(si ha il tempo di scoprire difetti finora sconosciuti); psicopatologie: +200% (l’effetto si vedrà alla fine: i reparti di terapia intensiva saranno convertite in reparti psichiatrici)

Finita il periodo di chiusura in casa, solo tre categorie di professionisti riprenderanno a lavorare alla grande: dietologi, psichiatri, avvocati divorzisti

Preparativi per la quarantena casalinga

Questi solo alcuni esempi. Ognuno di voi ne avrà una lista ulteriore e più ricca.

Evidentemente la gente chiusa in casa ha più tempo libero per elaborare queste pillole di saggezza e humour, a volte fuori tono ma spesso divertenti e utili a divagare dagli elenchi di contagiati e di morti e dalle liste di consigli che i media ci impartiscono ad ogni minuto.

Oltre Crozza, Littizzetto, e quanti come loro lo fanno per mestiere, in tanti sanno che umorismo e satira sono da sempre armi di sopravvivenza sociale.

Il vocabolario dice che l’umorismo è la capacità di  cogliere e rappresentare delle cose il lato ridicolo (nel senso che fa ridere). Non con una posizione aggressiva – come nel sarcasmo – o di denuncia – come nella satira – oppure di puro divertimento come nella comicità; ma con un’intelligenza arguta e pensosa ed una “profonda e spesso indulgente simpatia umana”.  A proposito di profondità intelligente del vero umorismo, diceva William Davis: “L’umorismo che mi piace è quello che mi fa ridere cinque secondi e pensare dieci minuti”.

Ecco alcune altre definizioni dell’umorismo che ho trovato e che vi propongo:

Secondo Dostoevskij  “Se volete conoscere una persona, non badate al modo in cui tace, o parla, o piange; nemmeno se ha idee elevate… Guardate piuttosto come ride”

Per Wittgenstein l’umorismo è “una visione del mondo”, per  Pirandello “il sentimento del contrario”  perché “la vita è un palcoscenico dove si gioca a fare sul serio” e l’ironia rovescia questo dramma quotidiano di forzata serietà…

Hermann Hesse scrisse: “soltanto l’umorismo, la trovata forse più singolare e geniale dell’umanità, compie l’impossibile: illumina e unisce tutte le aree della natura umana”.

Freud, il padre della psicoanalisi, diceva che l’umorismo non solo è liberatorio, come la comicità, ma è anche grandioso e nobilitante. Nell’humour la nostra mente “rifiuta di lasciarsi affliggere dalle ragioni della realtà, di lasciarsi costringere alla sofferenza, pretende che i traumi del mondo esterno non possano intaccarla”.

Gli antichi conoscevano già questa funzione liberatoria dell’umorismo, e la applicavano nelle commedie e nelle farse satiriche; anche in tempi moderni, quanto benessere e rilassamento induce rivedere certe scene di Charlot, Stanlio e Ollio, Totò, Troisi… 

La scienza attuale dice che quando si ride il cervello rilascia endorfine, che servono anche a diminuire il dolore; ridere riduce cortisolo e adrenalina (gli ormoni dello stress), potenzia le cellule che producono anticorpi e migliora il sistema immunitario.

Milano: chiusi i locali pubblici

Ecco perché l’umorismo viene usato nella didattica, per la formazione, addirittura come terapia: antidoto naturale per le patologie, per le coppie in crisi, per le disumanità di certi ambienti lavorativi.

Vedere il lato ridicolo (cioè: che fa ridere) delle cose, serve a sdrammatizzarle almeno un po’, a sopportarle meglio. Diverte, condivide benessere anziché malumore. Aiuta a sintonizzarsi sul positivo e sull’ottimismo, anziché arrabbiarsi o piangersi inutilmente addosso. Apre la mente e libera dalle tossine.

Forse davvero ridere salverà il vostro mondo…