Prendo spunto per i miei rapporti anche da letture dei vostri libri, ce ne sono tanti davvero interessanti e stimolanti.

Ho trovato in uno scritto di un poeta, Thomas Eliot, due domande su cui ho riflettuto a lungo. Le domande sono: “Dov’è la saggezza persa con la conoscenza? Dov’è la conoscenza persa con l’informazione?”
E uno scienziato, William Deming, dice: “L’informazione non è conoscenza. Il mondo annega nelle informazioni ma è lento nell’acquisire conoscenze. E non ci sono sostituti per le conoscenze”.
Mi sono chiesto com’è possibile che nel vostro mondo l’aumento delle informazioni può fare diminuire la conoscenza. Giornali, televisione, internet, social media diffondono una quantità di informazioni che per voi era impensabile fino a pochi decenni fa. Una quantità che non è lontanamente paragonabile a quella di secoli remoti. Che pure erano ricchi di pensatori, filosofi, scienziati che elaboravano e diffondevano – con gli scarsi mezzi di comunicazione di quei tempi – conoscenza e saggezza.
Oggi le informazioni che potete ottenere sono tante, forse troppe per le vostre capacità di recepirle ed elaborarle. Spesso sono contraddittorie e provocano confusione più che certezza. Talvolta sono false perché la fonte che le produce è incompetente, altre volte cerca deliberatamente di trarre in inganno per i propri scopi.
La nostra mente di alieni è in grado di selezionare fra le informazioni che arrivano quelle pertinenti a ciò che al momento ci interessa. Un sistema di intelligenza artificiale confronta i dati nuovi con quelli esistenti, valutando anche il grado di attendibilità delle fonti; e ci offre in tempi brevissimi la probabilità con cui i nuovi dati possono essere recepiti con sufficiente sicurezza e meritano dunque ulteriore elaborazione.
La mente umana non ha al momento queste sofisticate e veloci possibilità di analisi; per cui potete prendere per buone informazioni sbagliate o false, quelle che voi chiamate “fake news”. E vi accontentate di esse. Qualche volta perché convenienti o gradite, perché non sconvolgono le sicurezze precedenti.
Dato che oggi sono in vena di citazioni, lasciatemi concludere con un pensiero di Jorge Luis Borges. “La gente vive soprattutto di cose sentite dire, si ripetono le stesse formule ma senza cercare di capirle; o tanto meno di trarne delle conclusioni. Sembra che si viva così, ricevendo, ma ricevendo in maniera superficiale; come se quasi nessuno pensasse, come se il ragionamento fosse un’abitudine che gli uomini perdano sempre di più”.
Per cui è vero che tante informazioni non sempre danno maggiore conoscenza, intesa come ragionamento alla ricerca della verità. E di conseguenza, come dice Eliot, la conoscenza così perturbata fa perdere saggezza, che è la capacità di usare ciò che sappiamo per decidere cosa è meglio fare.

Ecco perché nel vostro mondo in cui apparentemente tutti possono conoscere tutto, invece la capacità di risolvere i problemi, da quelli quotidiani a quelli dell’economia e della politica, non pare migliorare, anzi…